Come VENDERE con YouTube i tuoi prodotti e servizi?

YouTube player

Attenzione: Quella che segue è la trascrizione letterale del video. Se non capisci qualcosa aiutati nella lettura con il video in sottofondo, oppure guarda semplicemente il video 

Ma quali sono io che dovrei registrare… Ho capito che devo utilizzare YouTube, che devo utilizzare i Social… Ma quali video devo registrare?

Devo registrare i video di prodotti, devo registrare dei servizi, devo fare i balletti, devo seguire i trend del momento. Insomma, che cosa diavolo devo registrare? Lo vediamo insieme in questo articolo.

Chi sono e cosa facciamo

Se sei un imprenditore e vuoi sfruttare i social per trovare nuovi clienti e guadagnarti un’importante fetta di mercato, allora sei nel posto giusto.

Io sono Manabe, capo del Dipartimento Video Branding del Big Luca Group.

Insieme al mio team aiutiamo le aziende a creare contenuti in grado di rintracciare il tuo pubblico ideale e convertirlo in clienti e fatturato.

Come facciamo?

Il nostro approccio è semplice si chiama Social Domination.

L’obiettivo?

Trasformare il tuo pubblico in clienti e aumentare la tua reputazione online, riempiendo i Social di tuoi contenuti di qualità strutturati per vendere intrattenimento.

Penserai che sia impossibile, che ci vogliono mesi per realizzare un lavoro del genere, a noi?

Otto giorni! In otto giorni ti realizziamo tutti i contenuti che ti servono per dominare il tuo mercato per un anno intero.

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Come funziona la televisione?

Ebbene sì, questa è una delle domande che più frequentemente mi viene fatta.

Quali video registrare?

È una delle domande più frequenti in assoluto, proprio perché online troviamo tutto e il contrario di tutto, ma prevalentemente per un motivo, nella maggior parte dei casi i contenuti che troviamo sono contenuti creati da creator, da influencer o comunque da qualcuno che ha l’obiettivo innanzitutto di creare intrattenimento, non ha l’obiettivo specifico di vendere.

Prova a pensarci un attimo e prova a pensare a tutta quella che è la storia della televisione, escludendo le televendite.

La televisione che cosa ha sempre fatto? Ha sempre creato un palinsesto di programmi per attirare pubblico a cui sottoporre determinate pubblicità, pagate dagli investitori, pagate dai brand.

Per cui il meccanismo qual era?

Ho i miei bei programmi nel mio bel palinsesto… Porto traffico su quelli che sono i miei programmi a cui sottopongo quelle che sono le pubblicità.

Per cui l’obiettivo principale della televisione, escludendo il ramo delle televendite, era creare prevalentemente intrattenimento.

Tramite programmi, tramite reality, tramite talk show o tramite sport, tramite la qualunque, film, serie tv, eccetera eccetera.

Ma l’obiettivo principale era appunto l’intrattenimento, in maniera tale da portare questo pubblico all’interno dei miei palinsesti e nel momento in cui c’è il mio pubblico, c’è l’attenzione… A quel punto gli sottopongo quelle che sono le pubblicità per promuovere determinati prodotti o servizi.

Ad oggi sui Social non è cambiato molto, perché è praticamente lo stesso identico sistema per quanto riguarda influencer, creator, eccetera eccetera, per cui possiamo dire che abbiamo una differenza fondamentale tra quello che possiamo definire l’intrattenimento, versus quello che ci serve di più, ovvero l’educazione.

Nell’intrattenimento l’obiettivo è avere più view, più engagement, l’obiettivo invece che abbiamo nell’educazione, che dobbiamo avere come aziende, è più vendite.

A noi non interessano le vanity metrics, a noi interessano le vendite.

Questo è il presupposto di base da cui dobbiamo partire nel momento in cui vogliamo comprendere quali sono i video che dovremmo realizzare.

In tutto questo, a rimarcare questa differenza e questa non comprensione dell’utilizzo sono venuti in soccorso, o perlomeno a metterci ancora più in difficoltà, quelli che sono i video brevi in formato verticale da 9:16 e sotto i 60 secondi, addirittura la prima sono partiti da 15 secondi.

Questo è il formato portato prevalentemente da Tik Tok, a cui si è accodato immediatamente Instagram con il Reels, a cui si è accodato immediatamente YouTube con gli Shorts.

Sono video incredibilmente rapidi, video prevalentemente divertenti, video che portano e si focalizzano prevalentemente sull’aspetto dell’intrattenimento.

Ma a noi quello che interessa è sempre l’aspetto dell’educazione, ma c’è un altro elemento ancora, ed è quello che vedevamo prima.

Nel momento in cui nella televisione c’era prevalentemente questa tipologia di sistema… (Vedi video completo)

L’obiettivo della pubblicità non era in qualche modo quello di vendere direttamente, ma in qualche modo quello di emozionare, quello di far saltare in piedi sul divano con degli sprazzi creativi, quello di portare delle cose a unusual, quello di portare delle cose creative, ma senza pensare a quella che era la risposta diretta del pubblico.

Impara dalle Televendite di un tempo

Tant’è vero che analizzando la televisione, soprattutto negli anni fine 80/90, quello che in televisione impazzava nel vero senso della parola e portava delle grandissime conversioni erano le televendite, perché le televendite lavoravano prevalentemente su quello che era il concetto educativo.

Prevalentemente le televendite erano concentrate sull’educare il pubblico a comprare una quella tipologia di prodotto o servizio per risolvere quella determinata esigenza.

Per cui, visto che il nostro obiettivo è quello di vendere, quello su cui noi ci dobbiamo focalizzare sono i nostri prodotti e servizi in cui raccontare principalmente a che cosa servono e quali sono le esigenze che assolvono, a che cosa sono utili al nostro pubblico.

Dovremmo rispondere a quelle che sono le obiezioni che normalmente fa il nostro pubblico, a quelli che sono i nostri venditori oppure direttamente a noi stessi, perché ogni volta che parliamo con un nuovo potenziale cliente, andiamo a ripetere inevitabilmente le stesse cose, gli stessi argomenti.

Andiamo a sottolineare ogni volta determinati argomenti, determinati, aspetti, determinati elementi, che servono al nostro potenziale cliente, a comprendere meglio chi siamo, che cosa facciamo, eccetera eccetera.

Poi che cos’altro potremmo fare?

Sicuramente quelle che sono le case history/testimonianze, in cui far vedere come il nostro prodotto servizio ha risolto una determinata tipologia di situazione e in cui abbiamo portato anche la testimonianza del nostro cliente.

Che ha raccontato quanto siamo stati bravi o comunque quali sono i risultati che lui ha portato a casa grazie ai nostri prodotti o servizi.

Oppure ancora potremmo fare video di reaction, in cui andiamo in qualche modo ad utilizzare in maniera funzionale quelli che sono magari video di intrattenimento che parlano in maniera non esatta di quelle che sono determinate esigenze, di quelli che sono determinati argomenti, su cui noi invece siamo molto molto preparati.

Questi sono i principali argomenti su cui noi dovremmo portare l’attenzione per raggiungere quello che è il nostro obiettivo di vendere, perché noi con i Social, con la nostra comunicazione, quello è il nostro obiettivo come imprenditori.

Ora, questo significa che dovremmo spingere e fare i “markettari” come qualcuno dice, e per cui dovremmo vendere, vendere, vendere… No, non è questo che voglio passare.

Guarda anche i miei video, all’interno di un video in cui ti sto facendo formazione in una determinata maniera.

Sì, ci metto anche i miei pitch di vendita… Si, ti faccio comprendere che in otto giorni di registrazioni all’anno siamo in grado di guidarti passo passo in tutto questo processo, realizzando tutti i contenuti che ti servono per pubblicare sui Social online tutti i giorni dell’anno…

Ma non sto facendo un video in cui parlo solo di questo.

Ti sto raccontando degli elementi che sono utili se stai portando l’attenzione su questo specifico argomento, ora in tutto questo potremmo anche portare dei video un po’ più creativi… Dei video che ci permettono di far divertire il nostro pubblico… Assolutamente sì, ma sono un di più.

La creatività ce la possiamo mettere, ce la dobbiamo mettere per fare le cose in maniera differente dagli altri, ma non dobbiamo fare gli spot pubblicitari, non dobbiamo fare il lavoro delle agenzie creative.

Piramide della Consapevolezza e Contenuti

Dobbiamo nutrire il nostro pubblico con processi educativi, perché noi dobbiamo andare a prendere i nostri potenziali clienti in una loro fase di non consapevolezza per portarli ad uno stadio più consapevole.

Ma inizialmente qual è la fascia di pubblico, o comunque i contenuti principali che dovremmo andare a realizzare? Sono i contenuti che si rivolgono prevalentemente a quella che è la domanda consapevole, perché YouTube innanzitutto è un motore di ricerca.

Quindi, per fare un esempio, se io sto cercando una nuova lavastoviglie, un nuovo frigorifero, devo innanzitutto trovare dei video che vadano a rispondere alle mie esigenze.

– Come scegliere una lavastoviglie?
– I cinque elementi fondamentali per scegliere una lavastoviglie in maniera consapevole.
– I tre errori che non dovresti mai fare con il tuo frigorifero.

Sono tutti esempi ma andiamo a colpire innanzitutto chi in quel momento sta cercando attivamente una risposta alle proprie esigenze.

Per cui inizio con contenuti che vanno a prendere prevalentemente la domanda consapevole e solo in un secondo momento inizierò a creare contenuti anche per chi sta vivendo una domanda inconsapevole.

Per chi non è ancora in qualche modo consapevole del problema, per cui in realtà noi partiamo da questo gradino della scala in cui sono consapevoli del problema, ma stanno cercando una soluzione.

Questo è l’elemento fondamentale. Ma in tutto questo possiamo fare delle cose in più che possono essere ancora incredibilmente performanti e questa è una chicca che io racconto da circa 14 anni, dodici anni… Una cosa del genere.

Case History: Blendtec’s

Ed eccolo qui, l’esempio che mi porto appresso da un sacco di anni, credo 14 più o meno da quando questo canale è nato, questo canale ha meno di 1.000.000 di iscritti.

Ti suggerisco di andarla a vedere: Blendtec’s Will It Blend?

Loro producono blender, ovvero dei frullatori e 14 anni fà hanno iniziato con questo format in cui né più né meno lui, il fondatore dell’azienda, per far vedere la bontà dei loro prodotti andava a frullare quelli che sono oggetti assolutamente inusuali.

Con questo che cosa ti voglio dire? Assolutamente no, Il fatto che oggi dovresti fare un canale esattamente in questa modalità, perché questo era un modello che funzionava 14 anni fa.

Ma qui questo canale contiene un ingrediente che funziona ancora oggi, ovvero che se all’interno del mio palinsesto in cui faccio video educativi che sono conformati in una determinata maniera, utilizzo degli escamotage di questo tipo anche per far vedere la bontà dei miei prodotti e delle mie soluzioni…

Questa è una cosa che al pubblico piace un sacco, perché sto inserendo un ingrediente attrattivo legato all’intrattenimento.

Ma io che cosa vorrei trovare ad oggi, ugualmente sul canale della Blendtec’s?

Loro non ne hanno bisogno, ma se tu avessi un’azienda di frullatori, beh, inserirei anche elementi più educativi, per far comprendere in che modo operare una buona scelta su un frullatore.

Quali sono i tips & tricks da poter seguire per poter realizzare determinate cose coi frullatori, delle ricette o qualsiasi altra cosa che mi permetta di operare delle scelte più consapevoli e mi possa permettere di imparare al meglio come utilizzare il prodotto che effettivamente sto per comprare oppure ho appena comprato.

Ci vediamo settimana prossima.

Tabella dei Contenuti

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Chi sono

Manager del reparto Video Branding del Big Luca Group

Con alle spalle una quantità enorme di risultati, Manabe è il Manager del reparto Video Branding dell’intero Big Luca Group.

Durante oltre 16 anni passati “in trincea” al fianco di imprenditori e professionisti, ha realizzato video di vendita per molteplici business (sia online che fisici) nei settori più disparati. 

Video che hanno permesso alle aziende di acquisire più credibilità sul mercato, ampliare il loro database di clienti e, in ultima analisi, incrementare vendite, fatturato e profitti.

Ha aiutato anche imprenditori con aziende da decine di milioni di euro l’anno a vendere molti più prodotti e servizi con i video e a dominare il loro mercato.

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